Il farmaco pioglitazone potrebbe trovare un impiego ulteriore oltre a quello tradizionale come antidiabetico. In uno studio randomizzato di fase II appena presentato a San Diego, all’89° congresso dell’International Association of Dental Research, infatti, il farmaco è stato in grado di eliminare parzialmente o completamente due terzi delle lesioni leucoplasiche, lesioni precancerose del cavo orale che talora possono evolvere in neoplasie maligne. “Pioglitazone funziona piuttosto bene, meglio di qualunque altro trattamento testato finora” ha detto in un’intervista il primo autore Nelson Rhodus, professore di otorinolaringoiatria dell’Università del Minnesota di Minneapolis. Le lesioni leucoplasiche, causate in genere da un’irritazione e favorite dal consumo di alcol e dal fumo, si formano per lo più sulla lingua o talvolta sull’interno delle guance. Circa il 17% di esse si trasforma in un carcinoma invasivo e finora nessun trattamento ha dimostrato di poter prevenire in modo affidabile tale evoluzione.
L’interesse per il pioglitazone in questo ambito è stato destato dal fatto che il farmaco preserva la differenziazione cellulare, aumenta l’apoptosi delle cellule tumorali e previene l’angiogenesi tumorale. In un precedente studio, inoltre, si era osservata una riduzione dei tumori della testa, del collo e del polmone in una popolazione di uomini diabetici al di sopra dei 40 anni che assumevano tiazolidinedioni (classe alla quale appartiene anche pioglitazone). Gli autori dello studio presentato a San Diego hanno quindi deciso di arruolare 44 pazienti che presentavano lesioni caratterizzate dal punto di vista istopatologico come displasia epiteliale di grado moderato o severo e ne hanno trattati 22 con pioglitazone 45 mg/die per 12 settimane, utilizzando gli altri come gruppo di controllo. In tutti i partecipanti sono state misurate le lesioni e sono state eseguite biopsie della mucosa coinvolta, per valutare la risposta isologica. In 15 dei 22 pazienti del gruppo trattato col farmaco si è ottenuta una risposta clinica e/o istologica, mentre non si è osservata alcuna variazione nei controlli. In particolare, nel gruppo pioglitazone si è avuta una scomparsa totale delle lesioni in 3 pazienti e una scomparsa parziale in 12, l’epitelio è tornato completamente alla normalità in un paziente e la displasia o l’iperplasia sono regredite da avanzata a iniziale o da iniziale a normale in 6 pazienti.
Bibliografia: Nelson Rhodus et al.Università del Minnesota di Minneapolis
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