Coas chiede procedure più snelle e adatte alle procedure mediche
Fare i medici è sempre più difficile, assediati dalla burocrazia, che da cartacea è diventata informatica. A spiegare le difficoltà che vive la classe medica è Alessandro Garau, segretario del sindacato Coas Medici dirigenti, che chiede procedure più snelle e adatte alle procedure mediche. "Fare i medici sembra quasi che non sia più possibile. I programmi che siamo costretti ad utilizzare nascondono fasi che, per ogni singolo atto, necessitano di moltissimo tempo che va sottratto al paziente", sottolinea in una nota.
I sistemi informatici attualmente, continua, "hanno bisogno di tempi tali da essere più un problema che un aiuto. Servono procedure più snelle e una nuova tecnologia pensata appositamente per le procedure mediche e la loro registrazione, riducendo la documentazione e non aumentandola". La progressiva diffusione dell'informatica ha portato, oltre a innegabili vantaggi, anche diversi problemi. Le cartelle cliniche per esempio da poche pagine sono passate ad avere centinaia di fogli. "Gli utenti hanno il controllo immediato di tutto ciò che il medico comunica ed afferma, attraverso la consultazione delle banche dati disponibili su internet - rileva Garau - Siamo sempre di più sotto osservazione, giudicati per come agiamo e pensiamo".
Tutta questa informatizzazione, spesso frutto di analisi imperfette di procedure cliniche consolidate, secondo Garau, "abbinata ad una mancata ristrutturazione numerica degli organici e del regolare turn-over degli staff medici, sta mettendo in grave difficoltà interi reparti e strutture ospedaliere". I medici devono poter tornare a svolgere il loro compito secondo le regole di Ippocrate, senza essere utilizzati "per archiviare dati informatici di nessun valore o trasformarli in esperti di programmi di dubbia utilità", conclude
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