Emerge da uno studio presentato in occasione delle Scientific Sessions 2018 su epidemiologia, stili di vita e prevenzione, della American Heart Association, in corso a New Orleans
Consumare molte bevande zuccherate (come bibite e succhi di frutta) potrebbe anche raddoppiare il rischio di morte, per diverse cause. E' quanto suggerisce uno studio presentato in occasione delle Scientific Sessions 2018 su epidemiologia, stili di vita e prevenzione, della American Heart Association, in corso a New Orleans. La ricerca è stata condotta da Jean Welsh, della Emory University di Atlanta, insieme all'italiana Viola Vaccarini (sempre alla Emory), coinvolgendo oltre 30 mila persone di 45 anni o oltre, che hanno compilato questionari dettagliati sui loro consumi alimentari e sono stati seguiti mediamente per sei anni.
L'obiettivo del lavoro era vedere se gli zuccheri in cibi e bevande possono avere un peso sull'aspettativa di vita e sulla mortalità per diverse malattie. È emerso che chi beve una media di 700 millilitri di bevande zuccherate al giorno ha il doppio di rischio di morte per varie cause (specie cardiovascolari) rispetto a un coetaneo che beve meno di 30 ml di bibite zuccherate al dì. Non è stato individuato alcun rapporto invece tra mortalità e consumo di cibi zuccherati. L'ipotesi degli autori è che gli zuccheri delle bibite siano più pericolosi perché 'metabolizzati' diversamente dall'organismo. La bibita zuccherata di fatto è un flusso veloce di zuccheri che 'inondano' l'organismo e vengono assorbiti molto rapidamente. Il cibo zuccherato contiene altre sostanze, come grassi e proteine, che ne rallentano il processo digestivo, e quindi anche il metabolismo degli zuccheri.
Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II
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