Canali Minisiti ECM

Lo sport non rallenta la demenza senile

Geriatria Redazione DottNet | 21/05/2018 17:20

Fa bene per la forma fisica ma non per il deterioramento cognitivo

L'esercizio fisico (con una intensità tra moderata e forte) non rallenta il deterioramento cognitivo nelle persone anziane che hanno la demenza senile. E' quanto emerge in uno studio inglese pubblicato sul British Medical Journal. Infatti, spiegano i ricercatori, anche se il programma di esercizi ha portato a benefici per quanto riguarda la forma fisica, questa pratica (seppur virtuosa) non può essere raccomandata come opzione terapeutica per il deterioramento cognitivo nella demenza.

Nello studio, che ha visto partecipare, tra gli altri, ricercatori delle Università di Oxford e Warwick, sono state coinvolte 494 persone con demenza da lieve a moderata e con una età media di 77 anni. Il programma consisteva in sessioni di palestra da 60-90 minuti per due volte alla settimana per 4 mesi, oltre a esercizi a casa per un'ora in più ogni settimana. Il deterioramento cognitivo è stato leggermente peggiore tra chi era inserito nel programma sportivo rispetto a chi non faceva quel genere di esercizio fisico. La differenza è così lieve, però, che gli stessi ricercatori non notano un calo degno di rilevanza. In tutto il mondo, spiegano gli studiosi, sono circa 47,5 milioni le persone che soffrono di demenza. 

pubblicità

fonte: British Medical Journal

Commenti

I Correlati

Lavoro del team di ricerca del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino

Il 30-40% delle persone con Epilessia non raggiunge il controllo ottimale della malattia

Scoperta di Singapore, c'è un legame con le connessioni nervose

È quanto emerge da uno studio appena pubblicato su Nature Communications

Ti potrebbero interessare

L’uso del linguaggio, la scelta di determinati termini e il tono di voce possono rivelare importanti processi psicologici che sono alla base del benessere nel corso della vita

Persone di una certa età che in passato erano ritenute anziane oggi potrebbero non essere più considerate tali

De Leo: “Oltre all’ageismo, vi è una vera e propria epidemia dei paesi occidentali che contano il 30% degli anziani afflitti da solitudine cronica e il 10% da una forma molto severa, che porta alla depressione e poi in alcuni casi proprio al suicidio

L'allarme dei geriatri. Prima Carta al mondo contro l'ageismo

Ultime News

Su Jama i risultati di questa indagine: i pazienti a cui viene erroneamente assegnata una diagnosi di infarto miocardico sono spesso sottoposti a ulteriori test, tra cui imaging ad alto costo e procedure invasive potenzialmente rischiose

L'iniezione scudo a mRna utilizza la stessa tecnologia degli attuali vaccini Covid ed è in fase di test negli studi di Fase III della fase finale

Gesualdo, basata sui bisogni delle varie branche specialistiche e dei pensionamenti

Fipe-Confcommercio e Associazione Aic firmano intesa