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I benefici dell'ambiente nelle attività mentali

Sanità pubblica Redazione DottNet | 28/01/2019 15:11

Ragazzi più bravi se studiano in scuole nel verde. Esperti, migliorano memoria e attenzione. Lo smog fa male al cervello

Il verde fa bene alla mente e non solo perché è un colore rilassante: nuovi studi mostrano infatti che scuole 'green', con alberi e piante nelle immediate vicinanze o anche nei cortili, aiutano gli studenti ad avere voti migliori. L'aria inquinata, dunque, 'soffoca' i polmoni ma pure il cervello, come spiegano gli esperti riuniti a Milano per il Seminario Internazionale RespiraMi 3: Air Pollution and our Health organizzato dalla Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico e dalla Fondazione Internazionale Menarini.  Lo smog, avvertono gli specialisti, peggiora le performance cerebrali e accelera il declino cognitivo correlato all'età, aumentando anche il rischio di Alzheimer. Vivere e studiare in ambienti verdi, dove alberi e piante ripuliscono naturalmente l'aria, è invece un ottimo 'antidoto': nelle scuole più green, infatti, l'apprendimento migliora, fin dalla primaria, grazie a un miglioramento della memoria e delle capacità di attenzione.

"Un numero sempre maggiore di studi indica che lo smog, che ogni anno in Italia uccide prematuramente oltre 80.000 persone per colpa dei suoi effetti dannosi sull'apparato respiratorio e sul sistema cardiovascolare, è deleterio anche per la funzionalità cerebrale - osserva Sergio Harari, direttore Unità Operativa Pneumologia, Ospedale San Giuseppe di Milano -.  Un'ampia ricerca su circa 25.000 cinesi ha per esempio dimostrato che i livelli di esposizione all'inquinamento atmosferico correlano con le capacità in test matematici e di linguaggio". I meccanismi precisi attraverso cui lo smog può diventare tossico sul sistema nervoso centrale non sono noti, ma sembra che possa essere coinvolto l'incremento dell'infiammazione delle cellule immunitarie presenti soprattutto nei polmoni e che a loro volta innescano una reazione infiammatoria generalizzata. I danni sono evidenti perfino se si è esposti allo smog durante il periodo fetale: una recente ricerca su oltre 700 bambini olandesi, seguiti dalla gestazione fino a dieci anni d'età, ha verificato che anche livelli di inquinamento inferiori alle soglie stabilite dall'Unione Europea comportano alterazioni nello sviluppo del cervello dei bimbi. La corteccia cerebrale risulta più sottile in alcune aree e questo sarebbe correlato a una maggiore impulsività e quindi a un maggior rischio di problemi come il disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività.

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Ma se è dunque certo che l'esposizione allo smog sia dannosa per le capacità cognitive, c'è però un modo per proteggersi, afferma Pier Mannuccio Mannucci, professore Emerito di Medicina Interna Università degli Studi di Milano: "Il verde purifica l'aria delle città intrappolando le polveri sottili, con un effetto positivo anche per il cervello. Uno studio spagnolo su 2600 bambini della scuola primaria ha dimostrato che gli spazi verdi nella scuola aiutano l'apprendimento portando a un miglioramento dello sviluppo cognitivo già nell'arco di un anno". Tutto ciò dimostra che se l'urbanizzazione, che oggi riguarda il 55% della popolazione mondiale, ha ridotto qualità e quantità delle aree verdi, è "ormai necessaria - avvertono gli esperti - una inversione di rotta. Aumentare gli spazi verdi nelle città e vicino alle scuole sarebbe cioè il miglior mezzo per proteggere il 'capitale mentale' della popolazione". Tuttavia, le piante vanno scelte con attenzione evitando quelle che possono avere effetti allergizzanti, che possono essere amplificati dall'inquinamento, come ad esempio le graminacee.

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