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Farmaco per la pressione alta potrebbe rimuovere i ricordi di traumi

Farmaci Redazione DottNet | 22/02/2019 13:56

Lo rivela uno studio di Benjamin Becker dell'Università di Scienza e Tecnologia in Cina, condotto su 59 maschi volontari

Un farmaco di uso comune contro la pressione alta potrebbe aiutare a cancellare il ricordo di un trauma e quindi a smettere di vivere nella paura. Lo rivela uno studio di Benjamin Becker dell'Università di Scienza e Tecnologia in Cina, condotto su 59 maschi volontari. Secondo quanto riferito sul magazine britannico New Scientist, il farmaco (un inibitore dell'ormone angiotensina, usato contro l'ipertensione) aiuta a disimparare la pausa di un certo stimolo (ad esempio la vista di qualcosa che riconduce a brutti ricorsi), ovvero disinnesca quel meccanismo del ricordo traumatico che porta le persone reduci da traumi a rivivere continuamente il proprio incubo. Si tratta di un approccio promettente per molti di coloro che soffrono di sindrome da stress post-traumatico, ad esempio molti militari o anche vittime di incidenti o aggressioni.

Tempo fa casualmente si è visto che persone reduci da un incidente traumatico che erano già in cura con anti-ipertensivi, reagivano meglio al trauma, riuscivano insomma a superarlo. Per questo Becker ha pensato di testare il farmaco bloccante dell'angiotensina su un gruppo di volontari cui sperimentalmente veniva indotta la paura di una lieve scossa elettrica. I volontari temevano l'arrivo della scossa ogni qualvolta veniva mostrato loro un quadrato colorato. Ebbene, somministrando il farmaco per la pressione alta, circa 90 minuti dopo i volontari imparano a scollegare la vista del quadrato col timore della scossa, quindi di fatto superano il 'trauma' delle scosse precedentemente provate; non così i volontari cui viene somministrata una pillola placebo.  Si tratta di risultati incoraggianti, spiega Paul Marvar della George Washington University a Washington DC che sta attualmente conducendo uno studio clinico con lo stesso farmaco su pazienti che hanno appunto sviluppato una sindrome da stress post-traumatico.

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fonte: New Scientist

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