Canali Minisiti ECM

Magi (Sumai): pronti 20mila medici specialisti a entrare nell'Ssn

Sindacato Redazione DottNet | 08/10/2019 13:52

"Nei prossimi anni andranno in pensione 52mila medici quindi, facendo i conti, tra specializzandi e specialisti si coprirebbe il turnover"

 "Ci sono 20mila medici specialisti al di sotto dei 45 anni pronti a entrare nel Servizio sanitario nazionale ai quali si aggiungono 34.400 specializzandi. Nei prossimi anni andranno in pensione 52mila medici quindi, facendo i conti, tra specializzandi e specialisti si coprirebbe il turnover". A dirlo, anticipando uno dei temi che saranno al centro del prossimo congresso nazionale Sumai, e' proprio il segretario nazionale del maggiore sindacato dei medici ambulatoriali, Antonio Magi, in un' intervista all' agenzia di stampa Dire. "Dov' e' il punto?- si domanda Magi- e' se davvero si vuole avere una qualita' prestazionale. Perche' una delle politiche che vediamo in Italia e' l' abbassamento delle competenze. La medicina e' fatta di competenze- spiega il segretario Sumai- quindi bisogna valorizzare gli specialisti e dare la possibilita' di specializzarsi aumentando le borse e facendo chiudere il percorso formativo a tutti i medici italiani".

pubblicità

Il tema e' attuale, come quello che da' il titolo del congresso che si terra' dal 14 al 17 ottobre a Gardone Riviera: 'Specialistica ambulatoriale e universalismo differenziato'. "Un titolo provocatorio- dice Magi- che ci permette di fare un confronto serio perche' le Regioni chiedono maggiore autonomia ma dobbiamo cercare di mettere insieme l' universalismo del Ssn e il regionalismo differenziato. Noi abbiamo gia' ragionato su possibili soluzioni, e vorremmo che fossero condivise a seguito di un dibattito tra governo, Regioni e specialisti ambulatoriali. Vogliamo mettere in moto un confronto pacato- conclude- per tutelare i cittadini e mantenere l' uguaglianza da Nord a Sud, e dare agli operatori la possibilita' di operare al meglio. Perche' oggi c' e' una sofferenza da parte degli operatori che non sono in grado di operare al meglio, dei cittadini che hanno liste d' attesa lunghissime, e dalle Regioni che devono risolvere il problema".

Commenti

I Correlati

Testa: “Tagliare le prescrizioni non è la soluzione per far risparmiare lo stato, anzi, vorrebbe dire meno visite, meno controlli e più patologie nel futuro"

Onotri: "Mentre si esercita una forte pressione sui medici, si concede ai farmacisti di prescrivere analisi a carico del Servizio Sanitario Nazionale in assenza di una qualsiasi indicazione clinica da parte di un medico"

Quici: "E' ora necessaria una seria riforma che deve mirare al completamento della loro formazione sul campo”

Di Silverio (Anaao): "defiscalizzare parte dello stipendio come fatto per i privati per rendere più appetibile la professione del dipendente gravata oggi dal 43% di aliquota fiscale". Onotri (Smi): "Invertire il definanziamento pubblico alla sanità"

Ti potrebbero interessare

Testa: “Tagliare le prescrizioni non è la soluzione per far risparmiare lo stato, anzi, vorrebbe dire meno visite, meno controlli e più patologie nel futuro"

Onotri: "Mentre si esercita una forte pressione sui medici, si concede ai farmacisti di prescrivere analisi a carico del Servizio Sanitario Nazionale in assenza di una qualsiasi indicazione clinica da parte di un medico"

Quici: "E' ora necessaria una seria riforma che deve mirare al completamento della loro formazione sul campo”

Di Silverio (Anaao): "defiscalizzare parte dello stipendio come fatto per i privati per rendere più appetibile la professione del dipendente gravata oggi dal 43% di aliquota fiscale". Onotri (Smi): "Invertire il definanziamento pubblico alla sanità"

Ultime News

I consigli degli ortopedici della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, SITOP

I dati Pharma Data Factory (PDF): nel primo trimestre del 2024 questi indicatori diventano rispettivamente 455,4 milioni di confezioni e 4,6 miliardi di euro

Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”

Leccese: “Il sintomo più tipico della spondiloartrite assiale è la lombalgia più comunemente nota come mal di schiena”