Canali Minisiti ECM

Infezioni dispositivi cardiaci, in Italia il record di 'superbatteri'

Cardiologia Redazione DottNet | 13/11/2019 16:16

Valori maggiori rispetto alla media europea per tutti i germi

L'Italia ha un rischio maggiore rispetto agli altri paesi europei di infezioni resistenti agli antibiotici e questo si ripercuote negativamente anche nell'impianto di dispositivi cardiaci elettronici (Cied ) come i pace-maker e i defibrillatori. Il dato è contenuto nell'ultimo numero della rivista Infezioni Protesiche, edita a San Lazzaro (Bologna) da Trx Italy, dedicato al tema dei 'Superbug'.  

"Relativamente ai germi più frequentemente in causa nelle infezioni dei Cied l'Italia mostra secondo l'Ecdc una prevalenza di ceppi "difficili" sempre sensibilmente al di sopra della media europea, e in particolare dei Paesi più virtuosi del Nord Europa - scrive in uno degli approfondimenti della rivista, edita da Trx Italy, Marcello Tavio, infettivologo degli Ospedali Riuniti di Ancona -. Nello specifico, la prevalenza di Staffilococco Aureo resistente alla meticillina (Mrsa) nel 2017 è nell'ordine del 34% degli isolati da malattia invasiva; nel caso di Enterococcus facalis il 46% dei ceppi isolati presentava un alto livello di resistenza alla gentamicina; nel caso di E.  faecium, la percentuale di resistenza alla vancomicina è nell'ordine del 14%, vicina alla media europea, ma con un trend sfavorevole".

pubblicità

  La rivista dedica diversi approfondimenti al tema. "Si intravvede un preoccupante futuro 'post-antibiotico' - scrive Moscato -: un giorno si potrebbe non essere più in grado di fare interventi chirurgici importanti, trapiantare organi, impiantare protesi dell'anca o valvole cardiache. Le colpe sono da ricercare in vari ambiti. Ma la principale sta proprio dove non dovrebbe esistere: gli ospedali".   Una delle possibili contromisure, spiegano gli esperti sulla rivista, è stata trovata dallo studio Wrap-It, pubblicato dal New England Journal of Medicine, che ha dimostrato che utilizzare Cied ricoperti da una 'tasca' trattata con antibiotici può ridurre le infezioni del 40%.

Commenti

I Correlati

La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve

Gianni Rezza: "Il piano pandemico aggiornato c'è, ma va approvato e ben finanziato". Il punto sulla trasmissione da uomo a uomo

La ricerca dell'Università dell'Australia Occidentale, i risultati di una revisione sistematica e una metanalisi che ha esaminato 11 studi su oltre 24mila partecipanti

Panel di esperti coinvolti nella stesura del documento: Vincenzo Baldo, Paolo Castiglia, Rosita Cipriani, Giovanni Gabutti, Sandro Giuffrida, Laura Sticchi, Maria Grazia Zuccali

Ti potrebbero interessare

Lo Scompenso Cardiaco rappresenta una patologia estremamente rilevante, la cui prognosi è simile ai tumori severi. In Italia a soffrirne sono circa 600mila persone e si stima che la sua prevalenza raddoppi a ogni decade di età

I fattori di rischio che minacciano la salute di cuore e arterie sono tanti ma gli strumenti per neutralizzarli non mancano

La valvola ha ricevuto il marchio CE† per l'impianto in pazienti con stenosi calcifica della valvola aortica nativa a tutti i livelli di rischio chirurgico e in pazienti con insufficienza di una valvola bioprotesica transcatetere o chirurgica per paz

Lo studio MINICAR “Management del paziente Ipercolesterolemico a rischio basso-moderato: quando il Nutraceutico corre In soccorso dello specialista CARdiologo” conferma l’efficacia di Liponamed per ottenere una significativa riduzione fino al 18% dei

Ultime News

La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve

Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione