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Niente fumo e peso nella norma per gestire la menopausa

Ginecologia Redazione DottNet | 18/11/2019 14:20

Lo rileva una ricerca dell'Università del Queensland, pubblicata sull'American Journal of Obstetrics and Gynecology

Sono due i cambiamenti principali di stili di vita che aiutano a gestire meglio la menopausa: smettere di fumare e mantenere un peso nella norma. Si riesce così a prevenire vampate di calore e sudorazioni notturne (i sintomi cosiddetti vasomotori), soprattutto il fatto che possano manifestarsi in modo pesante.Lo rileva una ricerca dell'Università del Queensland, pubblicata sull'American Journal of Obstetrics and Gynecology. Gli studiosi hanno analizzato i dati di otto ricerche su oltre 21.000 donne - di circa 50 anni - provenienti da Australia, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone, scoprendo che quelle in sovrappeso o obese e che fumavano avevano maggiori probabilità di manifestare sintomi vasomotori frequenti o gravi durante la menopausa. Il fumo aumentava il rischio dell'80%, l'obesità del 60%.

"Il fumo - aggiunge la dottoressa Hsin-Fang Chung, che ha guidato la ricerca - intensifica l'effetto dell'obesità e per le donne obese il rischio di sperimentare sintomi vasomotori gravi è di tre volte maggiore rispetto a quelle con un peso normale e non fumatrici".  "Il rischio - prosegue la professoressa Gita Mishra, che guida il consorzio internazionale Interlace, che ha fornito i dati per la ricerca - era particolarmente elevato per le donne che fumavano più di 20 sigarette al giorno o fumavano per più di 30 anni. Ciò può essere in parte attribuito all'effetto antiestrogenico del fumo di tabacco.Tuttavia, le donne che hanno smesso con le sigarette prima di compiere 40 anni hanno livelli di rischio simili alle non fumatrici". "I risultati - conclude- incoraggiano a impegnarsi in programmi di promozione della salute e sottolineano la necessità di smettere di fumare e adottare strategie di gestione del peso prima della menopausa. Aspettare di farlo dopo è troppo tardi per ottenere il massimo beneficio" 

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fonte: American Journal of Obstetrics and Gynecology

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