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Classifica diete: la mediterranea è al top, la cheto tra le ultime

Nutrizione Redazione DottNet | 03/01/2020 16:55

Prima per la terza volta la dieta mediterranea, intesa come regime alimentare che si focalizza sul mangiare meno carne rossa, zuccheri e grassi saturi e più pesce e olio d'oliva, ricchi di Omega-3

Dieta mediterranea al top, la trendy 'keto diet' e la Dukan nelle ultime posizioni. Nella classifica dei migliori e peggiori regimi alimentari per il 2020, stilata per il decimo anno consecutivo dallo US News and World Report's 2020 ranking of best diets, vincono la tradizione e la semplicità. Sul podio per la terza volta la dieta mediterranea, intesa come regime alimentare che si focalizza sul mangiare meno carne rossa, zuccheri e grassi saturi e più pesce e olio d'oliva, ricchi di Omega-3. Il vino rosso può essere gustato con moderazione (se il medico non rileva controindicazioni) e socializzare con amici e familiari durante i pasti fa parte della prescrizione. Tra gli indicatori di cui si è tenuto conto nell'attribuirle il primo posto su 35 regimi alimentari analizzati da esperti anche equilibrio, mantenibilità, appetibilità,l'armonia familiare e la sostenibilità, oltre che la salubrità.

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A seguire, la dieta Dash (Dietary Approaches to Stop Hypertension), 'amica 'del cuore, la cui premessa è semplice: mangiare più verdure, frutta e latticini a basso contenuto di grassi riducendo qualsiasi alimento ricco di grassi saturi e limitare l'assunzione di sale. E anche la dieta Mind,che fa bene al cervello, una combinazione delle diete mediterranee e Dash che qualcuno potrebbe trovare un po 'più facile da seguire, poiché richiede meno pesce e frutta. Oltre che la dieta flessitariana, per la sua enfasi su cereali integrali, frutta, verdure e proteine a base vegetale. È fondamentalmente una dieta vegetariana che consente occasionalmente carne o pesce, cosa che la rende "flessibile".   La trendy dieta cheto arriva invece tra le ultime,davanti alla dieta Dukan. Entrambe mirano alla "chetosi", uno stato metabolico che brucia le riserve di grasso corporeo anziché i carboidrati, la fonte naturale di energia del corpo. Per fare ciò, limitano l'assunzione di carboidrati a livelli che i nutrizionisti ritengono essere malsani e insostenibili.

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