Canali Minisiti ECM

Sintomi post-Covid: ecco come si manifestano

Infettivologia Redazione DottNet | 30/08/2020 18:26

Medici di famiglia: proprio coloro che portano ancora addosso i segni del coronavirus dovrebbero essere i primi a vaccinarsi contro l'influenza

La maggior parte delle persone guarisce dal Covid completamente ma alcune possono continuare a manifestare sintomi per diversi mesi: è la cosiddetta sindrome del Post Covid o Long Covid, e tra chi ne soffre regna senso di solitudine e di abbandono. Mentre su Facebook fioriscono gruppi che ne raccolgono le testimonianze, 'come pazienti fantasma', dai medici di famiglia arriva l'appello: proprio coloro che portano ancora addosso i segni del coronavirus dovrebbero essere i primi a vaccinarsi contro l'influenza, perché il loro organismo è ancora sotto stress.  Già segnalato a luglio dallo studio del Policlinico Gemelli Irccs su Jama, il problema dei postumi del Covid sono stati oggetto anche di un sondaggio condotto tra gli aderenti alla British Medical Association, la principale associazione sindacale britannica.

Dai risultati, pubblicati sul British Medical Journal (Bmj) emerge che un medico su 3 in Gran Bretagna ha visto nei pazienti l'effetto del Long Covid. In pratica il 30% dei medici ha trattato pazienti con sintomi a lungo termine.Problemi che si osservano anche in molti pazienti in Italia dove, con l'aumentare dei guariti aumentano anche coloro che non guariscono del tutto. "La maggior parte delle persone che superano la malattia e diventano negative al Sars-Cov-2 non riporta conseguenze nel tempo", spiega Paola Pedrini, responsabile della Federazione dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) Lombardia, "ma ad una piccola parte può accadere. Si tratta soprattutto di affaticamento e problemi di olfatto. Un discorso a parte va fatto poi per chi ha avuto una polmonite grave, riportando come esito una fibrosi, ovvero un ispessimento del tessuto polmonare che rende difficile la respirazione".   Dalla fatigue ai problemi alla vista, dalla perdita di peso e dei capelli, fino alle palpitazioni, tanti sono i sintomi del Post Covid che si leggono nei messaggi dei membri dei gruppi Facebook creati per confrontarsi. Come l'internazionale 'Long Covid Support Group', che conta circa 20.000 iscritti, e il gruppo italiano 'Noi che il Covid lo abbiamo sconfitto (ma ora combattiamo i suoi effetti collaterali)', fondato da Morena Colombi, 59 anni che vive in provincia di Milano, a Truccazzano.  Ha avuto la diagnosi di Covid il 24 febbraio ed è risultata negativa a metà marzo.

pubblicità

"Ero contenta e volevo tornare a lavoro ma ho iniziato a non star bene: dolori fisici, articolari, affanno, tachicardia e un ipotiroidismo che prima non avevo. Ho iniziato controlli, le risposte erano sempre: aspetta, ora passa". Da qui l'idea di aprire un Gruppo su Facebook, per capire se fosse la sola ad avere questi problemi. "Mi si è aperto un mondo. Ho scoperto tantissime persone che si sentivano incomprese e lasciate solo dal punto di vista sanitario. Con tante domande irrisolte e risposte superficiali. Siamo come pazienti fantasma: è come se non ci vedessero". Obiettivo del gruppo, che oggi conta oltre 2.000, raddoppiati negli ultimi giorni, è dare voce a queste persone e metterle in contatto.  Intanto, in vista dell'autunno, l'invito che arriva per loro dagli esperti è a vaccinarsi contro l'influenza. "Invitiamo tutta la popolazione a farlo, soprattutto quest'anno. Ma per chi ancora è alle prese con gli effetti del post Covid - osserva il segretario Fimmg, Silvestro Scotti - è ancora può più importante, perché mostrano di avere un organismo debilitato che mal sopporterebbe una nuova infezione, potenzialmente pericolosa".

fonte: ansa, Bmj

Commenti

I Correlati

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

La preoccupazione dei ricercatori riguarda soprattutto la quantità e tempestività della raccolta dei dati da parte delle autorità e la trasparenza con cui vengono diffusi ai cittadini e alla comunità scientifica

Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'

L'Organizzazione mondiale della sanità annuncia che un nuovo vaccino - chiamato Tak-003 - contro la dengue è in fase di prequalificazione

Ti potrebbero interessare

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II

La preoccupazione dei ricercatori riguarda soprattutto la quantità e tempestività della raccolta dei dati da parte delle autorità e la trasparenza con cui vengono diffusi ai cittadini e alla comunità scientifica

Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'

Ultime News

Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas: Il 90 per cento degli adulti è a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. La prevenzione vaccinale è investimento nel futuro sostenibile della nostra società sempre più longeva

Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici

Giodice: “Quella che vivono quotidianamente le persone affette da Esofagite Eosinofila o altre patologie gastrointestinali eosinofile è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istit

A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto