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Anaao Lazio, la sanità in mano a poche persone

Sindacato Redazione DottNet | 14/12/2020 11:38

L'Anaao Assomed ha più volte proposto di costituire un comitato tecnico scientifico regionale per definire ed ottimizzare le modalità di risposta e di programmazione del sistema nella fase emergenziale e post emergenziale

La Regione Lazio sta provvedendo ad avviare diverse procedure di nomina di nuovi Direttori Generali delle Aziende Sanitarie della Regione, in una delle fasi più drammatiche della storia sanitaria dell’intero Paese.

Persino il Governo della Repubblica ed i Ministeri preposti, di fronte alla gravità assoluta del quadro epidemico che ha messo in ginocchio lo Stato, hanno sin dall’inizio scelto di operare sulla base di precise indicazioni dei comitati tecnici medico scientifici all’uopo subito istituiti, riuscendo ad avviare un tipo di risposta, sia pure parziale e non definitiva, alla diffusione dell’epidemia ed alla generale e gravissima crisi del sistema assistenziale.

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La Sanità del Lazio è rimasta invece, in tutti i sensi,  nelle mani di poche persone, certamente non di espressione tecnica e clinica, con la conseguenza che la rete ospedaliera della Regione ed anche quella territoriale, sono allo stremo ed i cittadini del Lazio, colpiti dall’infezione, terrorizzati dai rischi del contagio per COVID, rifuggono dal rivolgersi al sistema regionale anche in presenza di patologie croniche di assoluto rilievo, cardiologiche, oncologiche, nefrologiche, immunoematologiche, etc.

In questo scenario l’Anaao Assomed tra gli altri ha più volte proposto di costituire un comitato tecnico scientifico regionale per definire ed ottimizzare le modalità di risposta e di programmazione del sistema nella fase emergenziale e post emergenziale e ciò di fronte alle decisioni irrazionali, confuse e sospette di Regione e Aziende. Tutte queste richieste sono cadute nel vuoto e la Regione, tra l’altro fortemente depauperata di figure dirigenti competenti e di tecnici, ha continuato a girare a vuoto o meglio a girare secondo logiche diverse dalla risposta adeguata alla pandemia e a dare sollievo alla popolazione duramente colpita su tutti i piani.

In questo drammatico scenario poco o nulla si sa dei contenuti, delle caratteristiche, delle modalità tecniche, delle prospettive dei piani vaccinali per operatori, categorie a rischio e cittadini. I medici ed i sanitari da mesi in prima linea, e dopo aver pagato un pesante tributo per dare sostegno ai servizi, nulla hanno inciso e meno di nulla sanno delle strategie vaccinali contro il Coronavirus.

In questo quadro, nelle segrete stanze e senza dare doverosa ed obbligata spiegazione e motivazione delle scelte che si stanno operando, l’Assessorato si accinge a nominare nuovi “manager” per aziende tra le più grandi e critiche del Paese, continuando imperterrito ad ignorare fraudolentemente chi di queste scelte, spesso scellerate, insieme ai cittadini, subirà le conseguenze più negative.

Per questi motivi, e per evitare di pervenire a scenari ben più tragici, serve un confronto urgente ed approfondito, per capire definitivamente volontà, modalità, modelli attesi, organizzazione ed adeguatezza dei soggetti chiamati a gestire! Al confronto debbono seguire scelte obbligatoriamente condivise e nuovi modelli di gestione della Sanità regionale, cambiando gli scenari di organizzazione aziendale in modo condiviso, andando a definire nuovi modelli di gestione con alla guida dirigenti “manager” adeguati e non scelti con le “solite” logiche pseudopolitiche e clientelari: alla crisi sanitaria più grave nell’ultimo secolo serve dare una risposta diversa, trasparente, etica, competente!

Se questo confronto non avverrà entro il periodo natalizio l’Anaao Assomed Lazio, chiedendo adesione a tutte le forze sindacali sane della Regione, proclamerà uno sciopero generale regionale della Sanità.

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