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Covid: al via il protocollo per le cure a casa con raloxifene. Filo diretto con Mmg

Infettivologia Redazione DottNet | 26/01/2021 20:56

Per il momento si parte in cinque città. Consegnato ai pazienti un kit con farmaci e monitoraggio telemedicina

Da ieri i medici di base di Milano, Bergamo, Roma e Napoli hanno a disposizione un nuovo protocollo sanitario per il trattamento a domicilio delle persone positive a Covid, che si compone di un trattamento farmacologico con raloxifene ed un monitoraggio in telemedicina attraverso un kit dedicato che consente loro di monitorare l'evoluzione della malattia, in stretto collegamento con la struttura ospedaliera di riferimento: Humanitas (Milano e Bergamo), Spallanzani (Roma) e Monaldi (Napoli).   In particolare, il medico di base potrà inserire un paziente positivo paucisintomatico a Roma, Milano, Bergamo o Napoli in questo nuovo protocollo sanitario in stretto contatto con la struttura ospedaliera dedicata. Il medico di base ha a disposizione una linea telefonica dedicata. Il protocollo prevede un trattamento farmacologico a base di raloxifene e la dotazione di un kit di monitoraggio che verrà consegnato a domicilio dal paziente e che informerà lo staff medico circa l'evoluzione dell'infezione in tempo reale.

Il kit è composto da 3 strumenti digitali per il controllo di pressione arteriosa, frequenza cardiaca, ossimetria transcutanea e temperatura corporea. Il protocollo prevede anche una visita a domicilio settimanale da parte dello staff sanitario per effettuare il tampone ed il prelievo ematico di controllo. Tutti i pazienti potranno comunicare con il medico dello studio attraverso un apposito tablet fornito al momento dell'arruolamento. Lo studio clinico, promosso dal consorzio pubblico-privato Exscalate4Cov, è stato autorizzato da AIFA a ottobre 2020 e dovrà verificare la sicurezza e l'efficacia del raloxifene nell'inibire la replicazione del virus Sars-Cov-2. Potrà coinvolgere fino a 450 pazienti. Il raloxifene è una molecola registrata e già utilizzata in farmaci in commercio, su prescrizione, per il trattamento e la prevenzione dell'osteoporosi nelle donne dopo la menopausa. Il file del brevetto dell'utilizzo del raloxifene per il trattamento di persone affette da virus Sars-CoV-2 è stato depositato lo scorso maggio da Dompé farmaceutici, Fraunhofer Institute e Università di Lovanio al fine di promuovere l'accesso universale alle cure che ne potranno derivare, così come definito dalle linee guida del consorzio stesso.

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 Questo risultato è il frutto del completamento della fase 1 del progetto Exscalate4CoV capace di realizzare uno screening su 400 mila molecole (farmaci già approvati e prodotti naturali sicuri per l'uomo) e un test specifico per valutare 10.000 molecole promettenti. I dati fin qui generati da Exscalate4CoV sono stati messi a disposizione della comunità scientifica internazionale attraverso il portale www.mediate.exscalate4cov.eu. Fulcro del progetto è Exscalate (EXaSCale smArt pLatform Against paThogEns), il sistema di supercalcolo più performante a livello globale grazie alla sua "biblioteca chimica" di 500 miliardi di molecole, in grado di valutare di più di tre milioni di molecole al secondo.   La potenza di calcolo di Exscalate4Cov è assicurata dagli oltre 100 Petaflops messi a disposizione da quattro dei maggiori supercalcolatori europei (Marconi del Cineca di Bologna, HPC5 di ENI, MareNostrum4 del Barcelona Supercomputing Center, Juwels del centro Julich) che collaborano con alcuni dei laboratori europei all'avanguardia nelle scienze della vita. Il progetto Exscalate4CoV è un consorzio pubblico-privato sostenuto dal bando Horizon 2020 della Commissione Europea per progetti volti a contrastare la pandemia di Coronavirus e migliorare la gestione e la cura dei pazienti.

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