I pazienti hanno migliorato significativamente la loro performance fisica durante il 6MWT rispetto al placebo, con un miglioramento nella sintomatologia generale post-covid
Dall'inizio della pandemia da Covid-19 in Italia risultano guarite oltre 1.600.000 persone, che, dopo aver affrontato la patologia con sintomi più o meno gravi, si sono negativizzate. Un'ottima notizia che, tuttavia, si collega a un'altra dai contorni ancora da definire: l'incidenza sempre più elevata di persone colpite dalla così detta "sindrome post-Covid". La sindrome post-Covid consiste in una serie di problemi fisici e psichici che colpiscono tra il 50 e l'80% di coloro che sono usciti dall'infezione, indipendentemente dal livello di gravità con cui ne siano stati colpiti.
I sintomi più comuni che la caratterizzano sono: stanchezza cronica, dolori muscolari, difficoltà respiratorie, problemi cardiaci. Tutte problematiche che in molti casi rimangono per diversi mesi dopo la guarigione e che quindi possono risultare debilitanti, abbassando la qualità di vita e impattando sulle performance lavorative dei soggetti coinvolti. Presso l’IRCCS San Raffaele di Roma nel reparto di medicina Covid diretto dal Dottor Giuseppe Marazzi, si è valutato positivamente l’impiego di L-Arginina e vitamina c liposomiale nei pazienti con sindrome post-Covid.
Questi risultati, supportano l’utilizzo di L-arginina e vitamina c liposomiale nei pazienti debilitati e astenici. Infatti, come sostenuto da una recente review ‘’Vitamin C and cardiovascular disease: an update’’, pubblicata sulla prestigiosa rivista ‘’Antioxidants’’, la vitamina C rappresenta l’alleato perfetto per l’associazione alla L-arginina. Inoltre, sia la vitamina C che la L-arginina sono necessarie per la sintesi di ossido nitrico.
Nella review, la vitamina C liposomiale viene descritta come il miglior metodo di somministrazione di vitamina C, in quanto ha una biodisponibilità migliore rispetto alla vitamina C non liposomiale, evitando i rischi associati alla somministrazione endovenosa. Inoltre, la vitamina C liposomiale aumenta la concentrazione di vitamina C nel sangue quasi raddoppiando la concentrazione ottenibile tramite la forma non liposomiale.
Pertanto, dal momento che, sia la vitamina C che la L-arginina sono note per migliorare la funzione endoteliale e ridurre la permeabilità vascolare durante le malattie infettive, è possibile ipotizzare che la loro associazione possa essere sinergica nell'affrontare le malattie infettive. Questa sinergia, come evidenziato dall’esperienza del dottor Marazzi, potrebbe essere utile nel recupero dei pazienti e nella gestione della sindrome post- covid.
Studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata” e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston
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