Lo afferma Flaminia Coluzzi, professore associato di Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore Dipartimento SBMC Sapienza Università di Roma
Attenzione al ciclo mestruale molto doloroso: può nascondere patologie ginecologiche, e per questo è molto importante prevenire la sindrome da dolore pelvico cronico. Lo afferma Flaminia Coluzzi, professore associato di Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore Dipartimento SBMC Sapienza Università di Roma. "La Sindrome da Dolore Pelvico Cronico rappresenta una invalidante forma di dolore cronico viscerale, per la quale le donne si rivolgono ai Centri di Terapia del Dolore - afferma Coluzzi - Le cause possono essere molteplici e non solo di origine ginecologica. La dismenorrea tuttavia, ovvero dolore uterino che sorge durante il periodo delle mestruazioni, è uno dei sintomi più comuni. Quando i sintomi sono così severi da rendere difficili le comuni attività di vita quotidiana, la dismenorrea può essere secondaria e nascondere patologie specifiche dell'apparato genitale, che se non adeguatamente diagnosticate possono avere conseguenze importanti sulla salute della donna, in particolar modo sull'integrità della sua fertilità". Durante la mestruazione, spiega l'esperta, "detriti endometriali fisiologicamente eliminati per via vaginale, possono in parte ricadere nella cavità peritoneale e generare fenomeni infiammatori, che alimentano stimoli inviati dalla periferia verso il midollo spinale.
La nausea e il vomito colpiscono in totale il 66% delle donne durante la gravidanza in Italia, un dato che evidenzia la rilevanza numerica di questo disturbo; solo il 25% delle donne con nausea e vomito ha ricevuto un trattamento per contrastare i si
A base di 17-Ohpc, sono usati anche per prevenire l'aborto
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Laiga: "Se si vuole dare un concreto aiuto alla maternità dopo la nascita, sarebbe più sensato investire tali soldi per rimediare ai gravi tagli al personale sanitario degli ultimi anni"
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Greco (S.I.d.R.): “Estendere PMA anche a donne single se separate o con partner deceduto”. Gallo (Ass. Coscioni): "Il contenuto rispecchia il documento su cui ha già lavorato il precedente Governo"
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Sono i risultati dello studio di Fase III STARGLO relativi alla combinazione glofitamab più gemcitabina e oxaliplatino (GemOx) su pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) recidivante o refrattario (R/R)
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I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
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