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Addio aritmie e arresti cardiaci con staminali modificate

Cardiologia Redazione DottNet | 11/04/2023 13:57

I risultati dello studio, intitolato "Gene editing to prevent ventricular arrhythmias associated with cardiomyocyte cell therapy", sono stati pubblicati su Cell Stem Cell

Addio aritmie e arresti cardiaci. Per la prima volta una nuova metodica per riparare il cuore infartuato evidenzia gli effetti positivi delle cellule staminali ingegnerizzate. I risultati dello studio, intitolato "Gene editing to prevent ventricular arrhythmias associated with cardiomyocyte cell therapy", sono stati pubblicati su Cell Stem Cell. Uno studio co-coordinato da Alessandro Bertero, responsabile del laboratorio Armenise-Harvard di genomica dello sviluppo e ingegneria cardiaca presso il Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell'Università di Torino, e dal professore Chuck Murry, direttore dell'Institute for Stem Cell and Regenerative Medicine dell'Università di Washington.

Negli ultimi anni è emerso che trapiantare cellule di cuore differenziate da cellule staminali ha un grande potenziale terapeutico, ma espone il paziente a un periodo transitorio molto pericoloso, caratterizzato di severi disturbi del ritmo cardiaco, come le aritmie. In questo studio innovativo è stato scoperto il meccanismo molecolare che porta a un'incompatibilità tra le cellule trapiantate ancora 'immature' e quelle del cuore adulto. E ciò influenza la capacità delle cellule immature di battere ritmicamente in modo analogo alle cellule del pacemaker adulto ma diversamente dal resto del cuore. I risultati della ricerca mostrano, invece, l'assenza di aritmie legate al trapianto quando si applicano metodiche di editing genetico per ingegnerizzare delle cellule staminali.

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La pubblicazione dello studio arriva subito dopo la notizia del finanziamento di oltre 7 milioni di euro, conferito dal Ministero dell'Università e della Ricerca al Dipartimento di Biotecnologie e Scienze per la Salute UniTo nell'ambito del bando Dipartimenti di Eccellenza, ottenuto grazie al progetto Expect (EXcellence Platform for Engineered Cell Therapies). Il progetto quinquennale (2023 - 2027) si focalizza su cellule immunitarie antitumorali già validate nella pratica clinica.

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