A gennaio gli incontri, si replicherà il format utilizzato per gli statali
Dopo i ministeri, l’Inps, l’Inail e le agenzie fiscali è il momento della firma per scuola, sanità ed enti locali con il Governo che è al lavoro per dare un'altra accelerata al processo finale. Il 22 dicembre scorso si sono definiti gli accordi per 250mila lavoratori e presto ci sarà l’ok della Corte dei conti che dovrà verificare la congruità delle coperture finanziarie. Definito questo passaggio, ad inizio gennaio si arriverà al rinnovo, appunto, del comparto sanità: «Bisogna stringere i tempi, visto che le linee generali sono state definite e gli atti di indirizzo già ci sono», ha spiegato nei giorni scorsi il segretario confederale Uil, Antonio Foccillo
Per la sanità si cercherà di replicare il format utilizzato per gli statali, seguendo i cardini del nuovo testo unico del pubblico impiego, che fa parte del "grandissimo lavoro di attuazione di riforme", tra cui "quella della Pa", rimarcato nella conferenza di fine anno dal premier Paolo Gentiloni
Nel dettaglio, oltre all’aumento di 85 euro e alla conferma del bonus Renzi da 80 euro, i sindacati chiedono 15 euro mensili aggiuntivi per tutto il personale appartenente alle categorie A, B e C; l’armonizzazione contrattuale economica e giuridica per tutto il personale sanitario e non, oltre l’aggiornamento delle indennità notturna. A questo, si aggiungono altri cavalli di battaglia del sindacato, come la riqualificazione economica e giuridica dell’operatore socio sanitario e la valorizzazione del personale amministrativo, tecnico e operaio.
Intanto dopo l'accordo per il contratto per 240mila statali, sono ormai pronti anche i conti sugli arretrati, l'una tantum che potrebbe finire già nelle buste paga di febbraio. Si va dai 370 euro della fascia retributiva più bassa ai 712 di quella più alta. D'altra parte c'è da coprire tutto il triennio che arriva fino al 2018. In tutto quindi il gruzzolo che dovrebbe rendere 'large' lo stipendio in questione ingloba le spettanze di due anni e due mesi, visto che lo scatto contrattuale, i già noti 85 euro, partono a regime da marzo.
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