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Per la cataratta eseguiti 557mila interventi nel 2017

Oculistica Redazione DottNet | 17/03/2018 16:19

Ma solo il 2% delle operazioni è stato realizzato con tecnologie all'avanguardia

Ma solo il 2% delle operazioni è stato realizzato con tecnologie all'avanguardia

Dura circa 30 minuti ed è uno degli interventi più eseguiti nelle sale operatorie italiane: nel 2017 sono stati 557mila le persone operate di cataratta agli occhi.    Solo però il 2% delle operazioni viene eseguito con tecnologie all'avanguardia. Lo ha sottolineato Scipione Rossi, membro della Società oftalmologica italiana (Soi), e direttore dell'Unità operativa di Microchirurgia Oculare dell'Ospedale San Carlo di Nancy a Roma, in una conferenza stampa a Roma.    "L'operazione di cataratta consiste nella sostituzione del cristallino opacizzato e non più efficiente con un cristallino artificiale", spiega Rossi. Negli ultimi anni si è resa disponibile una nuova tecnologia: il laser a femtosecondi. 

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  "Grazie a impulsi brevissimi, il laser consente al chirurgo di operare con maggiore accuratezza senza usare il bisturi, rimovere la cataratta in modo più delicato senza l'uso degli ultra suoni e posizionare la lente intraoculare per correggere gli altri difetti della vista in modo più preciso ed efficace.    Purtroppo il laser a femtosecondi ha un costo molto elevato ed è presente solo in poche strutture pubbliche del nostro Paese - continua Rossi - mentre è in fase di crescita nel settore privato". L'altra novità tecnologica per l'operazione di cataratta riguarda i cristallini artificiali e la lensectomia, con cui ora si possono correggere tutti i difetti visivi, come miopia, astigmatismo e presbiopia, e tornare ad avere la vista che si aveva da giovani. Negli ultimi anni sono arrivate sul mercato lenti di nuova generazione con cui "si possono correggere praticamente tutti i difetti di vista, permettendo al paziente di fare a meno degli occhiali - conclude Rossi - Anche in questo caso la tecnologia più avanzata ed efficace ha un costo elevato, ed è disponibile solo in una minima parte degli ospedali pubblici". 

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