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Arriva il telefono rosso per le violenze contro i medici

Sanità pubblica Redazione DottNet | 06/12/2018 14:14

Secondo dati della Fiaso, Federazione di Asl e Ospedali in due casi su 3 non viene presentata alcuna denuncia

 "Gli ospedali italiani sono un vero e proprio Far West, i nostri medici non sono più al sicuro".  Massimo Tortorella, presidente del Gruppo Consulcesi, interviene dopo l'aggressione alla dottoressa di Crotone e lancia il telefono rosso: un pronto soccorso telefonico per la violenza in corsia. Chiamando gratuitamente il numero 800620525 attivo tutti i giorni 24 ore su 24, i camici bianchi che si sentono in pericolo o hanno subito aggressioni e minacce, anche attraverso i social potranno trovare supporto umano e legale, e con la possibilità di rimanere del tutto anonimi. "A fianco del Tribunale del Malato - propone Tortorella - è il momento di istituire un Tribunale del Medico.

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Perché le vittime delle inefficienze del Sistema sanitario nazionale non sono solo i pazienti, ma anche chi è costretto a lavorare in condizioni di disagio, sovraffollamento, mancanza di personale e senza le misure minime necessarie per la sicurezza".  "La dottoressa di Crotone, come tanti suoi colleghi, non è stata vittima dell'imprevedibilità di uno scatto d'ira - afferma - ma di un desolante contesto dove i medici sono lasciati soli e inascoltati". Secondo dati della Fiaso, Federazione di Asl e Ospedali in due casi su 3 non viene presentata alcuna denuncia: "Spesso per paura di ritorsioni - conclude - ma anche a causa del senso di sfiducia e rassegnazione ormai generalizzato negli operatori sanitari costretti a lavorare praticamente in trincea".

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