Il maggior numero dei trattamenti di fecondazione assistita viene effettuato nei centri pubblici
Considerando l’applicazione di tutte le tecniche di PMA sia di I livello (inseminazione), che di II e III livello (fecondazione in vitro) con o senza donazione di gameti, dal 2017 al 2018, si è riscontrata una lieve diminuzione delle coppie trattate (da 78.366 a 77.509), una stabilità nel numero dei cicli effettuati (da 97.888 a 97.509), con un aumento dei bambini nati vivi (da 13.973 a 14.139) ovvero il 3,2% del totale bambini nati nel 2018. È quanto si legge nella Relazione al Parlamento sull’attuazione della Legge 40 pubblicata oggi dal Ministero della Salute e relativa all’anno 2018.
In generale, il 69,2 % dei cicli di trattamenti di II e III Livello a fresco senza donazione di gameti si effettua all’interno del SSN (in centri pubblici + privati convenzionati). I centri PMA privati sono in numero superiore a quelli pubblici + privati convenzionati (104 vs 67 + 17), ma svolgono meno cicli di trattamento. Infatti il 35,6% dei centri è pubblico ed effettua il 41,1% dei cicli; il 9,0% è privato convenzionato ed effettua il 28,1% dei cicli; il 55,3% è privato ed effettua il 30,8% dei cicli. In totale i centri attivi sono 345, di cui 106 pubblici, 20 privati convenzionati, 219 privati (143 di I livello e 202 di II e III livello). Rimane, però, la diversa distribuzione dei centri pubblici e privati convenzionati che vede una maggiore concentrazione al nord del Paese, e che riflette la diversità dell’offerta ai cittadini, tra le Regioni. Inoltre, un consistente numero di centri PMA presenti sul territorio nazionale svolge un numero ridotto di procedure nell’arco dell’anno. Solo il 27,1% dei centri di II e III livello ha fatto più di 500 cicli, contro una media europea di centri che svolgono un’attività di più di 500 cicli del 43,1%. (European IVF Monitoring, EIM anno 2015).
“Sarebbe auspicabile – si legge - che gli operatori dei centri PMA svolgessero volumi di attività congrui in modo da garantire qualità e sicurezza e appropriatezza delle procedure nelle tecniche di PMA e che tali centri fossero equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale garantendo lo stesso livello di prestazione”.
Resta elevata l’età media delle donne che si sottopongono a tecniche senza donazione di gameti a fresco: 36,7 anni; (i dati più recenti pubblicati dal registro europeo danno per il 2015 un’età media di 34,9 anni). Ovviamente nella fecondazione con donazione di gameti l’età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (41,6 anni) e minore se la donazione è di seme (34,8).
“La maggiore età – si legge nella Relazione - di chi accede ai cicli di donazione sembra indicare come questa tecnica sia scelta soprattutto per infertilità fisiologica, dovuta appunto all’età della donna e non per patologie specifiche. Per le tecniche a fresco senza donazione di gameti, le percentuali di successo sembrano ridursi, ma dobbiamo considerare un costante numero di coppie che accedono alle tecniche di PMA con età maggiore di 40 anni mentre migliorano nelle tecniche con l’applicazione di crioconservazione”.
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