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Smi: Crisi della medicina dell’emergenza-urgenza: il Governo intervenga subito

Sindacato Redazione DottNet | 12/05/2022 14:35

"Il Governo deve per destinare ulteriori risorse nazionali per il personale della medicina d’accettazione e d’urgenza e dell’emergenza sanitaria territoriale e vagliare nuove norme volte determinare il transito del personale del 118 dal rapporto conv

"Il Governo deve per destinare ulteriori risorse nazionali per il personale della medicina d’accettazione e d’urgenza e dell’emergenza sanitaria territoriale e vagliare nuove norme volte determinare il transito del personale del 118 dal rapporto convenzionale al rapporto di lavoro dipendente"

"Il recente caso venuto agli echi di cronaca dell’ospedale Cardarelli di Napoli, il più grande del Mezzogiorno, dove venticinque medici su quarantatré dell’area dell’emergenza hanno annunciato le dimissioni perché ritenevano di non essere più in grado di svolgere adeguatamente il proprio lavoro, rappresenta l’iceberg di una condizione che si riscontra in tutta Italia. Le dimissioni dei medici del Cardarelli, infatti, sono state minacciate a seguito della gravissima condizione lavorativa del pronto soccorso e per l’impossibilità di garantire l'assistenza e la cura ai pazienti. Questo episodio è la dimostrazione di una crisi profonda dei pronto soccorso e reclama più che mai di un riordino del sistema dell’emergenza/ urgenza" così Fabiola Fini Vice Presidente Vicario, della Federazione Veterinari e Medici, (FVM) e Vice Segretario Nazionale SMI.

"Il Governo deve per destinare ulteriori risorse nazionali per il personale della medicina d’accettazione e d’urgenza e dell’emergenza sanitaria territoriale e vagliare nuove norme volte determinare il transito del personale del 118 dal rapporto convenzionale al rapporto di lavoro dipendente con il Servizio Sanitario Nazionale. Allo stesso tempo occorrono ulteriori risorse per il rilancio del sistema ospedaliero, per la costruzione di una solida rete di servizi sociosanitari territoriali e per l’abbattimento delle liste di attesa, occorre una maggiore attenzione alle patologie gravi ed alla prevenzione ". "Per i medici e il personale della medicina di emergenza/urgenza è quanto mai urgente far fronte al danno esistenziale che hanno subito non solo nel periodo di pandemia covid, prevedendo per loro e per tutti gli operatori sanitari aumenti economici contrattuali legati ad apposite indennità per il rischio e per il lavoro usurante. Bisogna fare presto altrimenti la fuga dei medici dal SSN sarà inesorabile".

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"Dobbiamo dare risposte immediate con il riconoscimento di tutele ai medici convenzionati che operano nel sistema 118 che hanno le stesse funzioni dei colleghi dirigenti ma meno diritti e tutele in ambito lavorativo. Richiediamo una rivisitazione dei profili di responsabilità e dei profili stipendiali per i diversi settori sanitari con particolare attenzione per il personale addetto all’emergenza/urgenza, con un abbattimento del disagio lavorativo, del superlavoro, dello stress psicofisico".

"La grave situazione dei pronti soccorsi e del sistema dell’ emergenza sanitaria preospedaliera è sotto gli occhi di tutti, per questo deve essere prontamente affrontata con misure straordinarie, con investimenti per adeguare gli organici del sistema dell’emergenza urgenza, come pure devono essere potenziati gli organici dei reparti e aumentati i posti letto o assisteremo al collasso dell’intero SSN .Abbiamo bisogno di stare dentro la media di posti letto per mille abitanti dell’Europa e farla finita con la politica dei tagli lineari dei posti letto e delle dotazioni organiche, che nel corso degli anni hanno messo in ginocchio il sistema dell’emergenza/urgenza" conclude.

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