Marco Trabucchi: “Il rischio più grande adesso è che si alimenti la solitudine, quindi il disagio psichico e la depressione, una patologia che già affligge decine di migliaia di anziani oltre a un sommerso difficile da diagnosticare”
Dopo due anni di chiusure, gli ultimi mesi hanno visto una completa riapertura delle attività lavorative, scolastiche, sociali. Un processo che ha permesso alla popolazione di riprendere le normali attività, ma che spesso ha tenuto ai margini la popolazione anziana, caratterizzata da meno stimoli in tal senso e maggiormente preoccupata dai possibili effetti di un possibile contagio. Eppure, le conseguenze di un isolamento prolungato rischiano di provocare effetti particolarmente nocivi a livello psicologico. Questo il messaggio lanciato dal Prof. Marco Trabucchi, Presidente dell’Associazione Italiana Psicogeriatria – AIP alla vigilia del 22° Congresso che si è tenuto a Firenze dal 23 al 25 maggio.
GLI ANZIANI E LA CONVIVENZA COL VIRUS – "In questa fase ritengo centrale per la popolazione anziana riprendere a vivere completamente la propria socialità – sottolinea il Prof. Marco Trabucchi – Se ci appiattiamo sulla pandemia non ne verremo mai fuori: a ottobre molto probabilmente si verificherà una recrudescenza del Covid-19.
IL CONGRESSO AIP – Si è aperto lunedì 23 maggio al Palazzo degli Affari a Firenze il 22° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Psicogeriatria – AIP, con oltre 800 specialisti presenti. Il Congresso, intitolato "Dopo la pandemia: la sfida per una medicina a misura della terza età" pone al centro la condizione psicologica dell’anziano all’indomani della fase acuta della pandemia. Ma non manca di affrontare quelle che sono le cronicità che affliggono la popolazione over 65 in Italia, secondo Paese al mondo più anziano dopo il Giappone. Come riportano i dati ISTAT, infatti, l’età media della popolazione italiana transita, tra l’inizio del 2021 e l’inizio del 2022, da 45,9 a 46,2 anni: la struttura della popolazione prosegue il suo progressivo scivolamento verso le età senili, anche in una fase storica come quella corrente, caratterizzata dal Covid-19 con le sue pesanti ricadute letali per la sopravvivenza della popolazione anziana. Come si evince dai dati ISTAT, la popolazione over65 nel nostro Paese ammonta a 14 milioni 46 mila individui a inizio 2022 e costituisce il 23,8% della popolazione totale. Di questi, oltre 20mila sono ultracentenari, con trend in aumento. In nessuna regione, neanche in quelle a maggior impatto pandemico, gli elevati tassi di mortalità del 2021 determinano una momentanea riduzione del processo di invecchiamento.
LE PATOLOGIE DEGLI ANZIANI E I TEMI DEL CONGRESSO – I dati relativi all’età media in Italia suggeriscono una crescente attenzione alla geriatria e ai suoi aspetti psicologici. La demenza dovuta ad Alzheimer, solo per fare un esempio, colpisce circa 1,2 milioni di anziani, generando problemi anche per i caregiver e quindi per la società. Proprio le demenze senili, dall’Alzheimer al delirium, rappresentano uno dei temi principali del Congresso AIP, oltre naturalmente agli effetti del Covid e ai rischi attuali legati al Long Covid e alle reinfezioni. Problemi del sonno, depressione, disturbi di personalità, suicidi, ageismo e discriminazione sono alcuni dei principali temi che verranno affrontati. Parallelamente, si analizzeranno anche le nuove opportunità che emergono dal PNRR, dalla nuova medicina territoriale, il futuro delle RSA, la tecnologia e telemedicina.
Il progetto si concentra sull’impatto che l’ansia e la depressione materne possono avere sullo sviluppo del cervello del feto e del neonato e sul conseguente neurosviluppo
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