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Medicina: al via da oggi 23 giugno le iscrizioni, c'è tempo fino al 25 luglio. Il contributo è di 250 euro a studente

Professione Redazione DottNet | 22/06/2025 18:07

Al momento dell'iscrizione dovrà essere indicata la sede del Semestre aperto insieme al Corso affine scelto. Ciascuno studente dovrà anche indicare almeno 9 altre sedi alternative e almeno 10 sedi preferite per i corsi

Al via da oggi alle 10 le iscrizioni a Medicina. Quest'anno niente test d'ingresso ma debutta il semestre aperto. La riforma voluta dal ministro dell'Università, Anna Maria Bernini, prevede l'iscrizione libera. Ci si potrà iscrivere fino al 25 luglio sul sito Universitaly. Da oggi sono anche disponibili sullo stesso sito internet i syllabi, i programmi di studio delle tre materie del semestre aperto (Fisica, Chimica e Biologia). La riforma è stata finanziata con oltre 20 milioni di euro lo scorso anno. Il ministero dell'Università e della Ricerca chiederà agli atenei di aumentare ulteriormente i posti disponibili per altri 3.000 studenti a fronte di un maggiore finanziamento di 50 milioni di euro, di cui 30 milioni nel Fondo di finanziamento ordinario e 20 milioni fuori dal Fondo.     La riforma prevede l'abolizione dei test d'ingresso, il superamento del numero chiuso e l'istituzione di un 'Semestre aperto' con accesso libero con la contemporanea iscrizione a un altro corso di studio 'affine'. L'iscrizione dovrà essere effettuata tramite la piattaforma on line www.universitaly.it a partire da domani e fino al 25 luglio.     Al momento dell'iscrizione dovrà essere indicata la sede in cui frequentare il Semestre aperto insieme al Corso affine scelto.     Ciascuno studente dovrà anche indicare almeno 9 altre sedi (per un totale di 10 scelte) alternative e almeno 10 sedi preferite ai fini di una eventuale prosecuzione nel Corso affine al secondo semestre.

     Le attività formative del primo Semestre inizieranno il 1 settembre e termineranno entro novembre.     Le Università, nell'esercizio della loro autonomia, disciplineranno la metodologia didattica per l'erogazione delle attività formative. Dal 2026-2027, gli atenei dovranno procedere anche all'adeguamento dei piani di studio dei corsi affini.     Il semestre aperto potrà essere ripetuto fino a tre volte, anche non consecutive.

Ma ecco i dettagli: le prove saranno scritte, coincideranno in tutta Italia e saranno effettuati nella stessa giornata, a sua volta individuata dal Dm di venerdì scorso: il 20 novembre 2025 alle ore 11 come primo appello e il 10 dicembre allo stesso orario per il secondo. In totale i quesiti saranno 93 (31 per materia) e ciascuna materia varrà crediti per un totale di 18. Chi non entrerà in graduatoria e proseguirà nel corso “affine” se li vedrà comunque riconoscere; chi effettuerà altre scelte andrà incontro alle decisioni previste nei vari regolamenti di ateneo. Il decreto ministeriale citato quantifica in 250 euro il contributo da versare all’atto dell’iscrizione. Con una doppia precisazione. La prima è che sono fatti salvi i casi di esonero totale o parziale previsti dalla normativa vigente in materia di tasse universitarie. La seconda è che chi avrà accesso al secondo semestre oppure opterà per un altro corso, nello stesso o in un altro ateneo, si vedrà decurtato il contributo già versato; chi invece opterà per una delle lauree affini sarà tenuto al pagamento delle tasse universitarie annuali riparametrate in relazione alla durata del semestre filtro.

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Sempre venerdì e sempre su iniziativa del Mur è arrivato l’ok del Consiglio dei ministri a un decreto legge in sei articoli che interviene soprattutto in materia di ricerca. Prevedendo, da un lato, la destinazione di una quota premiale del fondo ordinario Foe (quantificata in 40 milioni per il 2025 e 60 per ciascuno degli anni 2026 e 2027) ai Piani triennali di attività e agli specifici programmi e progetti, anche congiunti, nonché alle infrastrutture di ricerca e le aggregazioni e collaborazioni nazionali e internazionali portate avanti dagli enti vigilati. E, dall’altro, l’attribuzione al Piano Ricerca Sud discplinato dal decreto coesione (Il Dl 71/2024) dei 150 milioni inizialmente previsti per la nascita defgli ecosistemi dell’innovazione nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Degna di nota è infine la doppia proroga, dal 31 luglio al 31 dicembre 2025, dei membri in carica del Consiglio universitario nazionale (Cun) e, dal 31 luglio al 31 dicembre 2025, proroga dal 30 giugno al 30 settembre 2025 degli incarichi di direttore di Ufficio scolastico regionale, anche qualora conferiti ad interim o riferiti a Usr già di seconda fascia voluta dal Mim.

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