Colpita dalla malattia di Lyme, ma la diagnosi è arrivata tardi
Una paralisi facciale durata due anni, che l'ha costretta a nutrirsi con una cannuccia, mal di testa continui e vista annebbiata: sono le conseguenze patite da una donna gallese di 43 anni, dopo essere stata morsa tre anni fa nel suo giardino da una zecca, che le ha provocato la malattia di Lyme. A segnalare la sua vicenda è la Bbc. Rachel Foulkes-Davies a tre anni dall'inizio della sua odissea è arrabbiata, perché la diagnosi corretta di quello che le stava succedendo l'ha ricevuta tardi. "Sono costantemente stanca e non ho l'energia per fare anche cose semplici", racconta. Tutto è partito con quella che sembrava una semplice macchia rossa sul collo, che poi ha iniziato a gonfiarsi e diventare bianca. Quattro giorni dopo inizia a perdere i movimenti sul lato sinistro del suo volto, ma all'ospedale le diagnosticano la paralisi di Bell (una forma di paralisi facciale che normalmente si risolve nel giro di 10 giorni), e le mettono un cerotto sull'occhio.
"Nei 7-8 mesi successivi la mia capacità di parlare è peggiorata. Non sono riuscita a parlare per due anni. Potevo solo vivere nutrendomi di zuppe e spezzatini frullati, che dovevo prendere con una cannuccia", continua Rachel. Dopo aver contestato la diagnosi iniziale, si paga di tasca propria un esame, da cui emerge che ha la malattia di Lyme, che tra i suoi sintomi ha dolore ai nervi, muscoli indeboliti, fatica e vista offuscata. "Se avessi ricevuto subito la diagnosi corretta e fossi stata trattata con l'antibiotico giusto non sarei passata per tutto questo. La doxiciclina non funziona ora dopo così tanto tempo", prosegue. "Prima ero una persona sana - conclude - Ora non vedo bene, ho il cervello annebbiato e costante mal di testa. Devo indossare degli occhiali per vedere la televisione, perché la luce mi dà fastidio".
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