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Via libera dall'Aifa alla rimborsabilità del nivolumab

Farmaci Redazione DottNet | 10/12/2019 13:57

Nivolumab riduce il rischio recidive e si prende per un anno. Indicato per il melanoma dopo la chirurgia

 Sì alla rimborsabilità del nivolumab, anticorpo monoclonale per l'immunoterapia nei pazienti con melanoma ad uno stadio più avanzato (III e IV), completamente asportato chirurgicamente. Il via libera arriva dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), come hanno spiegato oggi alcuni medici in una conferenza stampa a Roma.   "L'immuno-oncologia ha già dimostrato risultati importanti nella fase metastatica - afferma Paolo Ascierto (nella foto), dell'Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale di Napoli - Oggi possiamo anticipare il trattamento nei pazienti in stadio III e IV resecato, cioè in una fase in cui la malattia è stata completamente asportata". Nei pazienti con la malattia al terzo stadio non sottoposti a terapia adiuvante (quella che si fa in via precauzionale dopo il trattamento principale, quando c'è il rischio di recidiva o può prolungare la sopravvivenza) dopo l'intervento chirurgico, il tasso di recidiva a 5 anni è tra il 70% e 85%.

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Secondo i dati presentati, il nivolumab offre una sopravvivenza libera da recidive fino a tre anni del 58% e una riduzione del rischio di 32%. "Anche la sopravvivenza libera da metastasi è più lunga con nivolumab, con tassi a 36 mesi del 66% - prosegue l'oncologo - Questi vantaggi sono stati osservati in tutti i pazienti analizzati, indipendentemente dallo stadio della malattia". Per 20 anni non ci sono stati passi in avanti "nel trattamento adiuvante in quanto le uniche due terapie approvate, entrambe a base di interferone, avevano un alto livello di tossicità e scarsi vantaggi in termini di sopravvivenza", aggiunge Ascierto. Questo nuovo farmaco, oltre ad un'elevata efficacia, "garantisce una buona qualità di vita grazie all'ottima tollerabilità - sottolinea - va iniziato il prima possibile dall'asportazione completa del tumore e si prende solo per un anno". Questi farmaci hanno la capacità di sviluppare una memoria nel sistema immunitario, che mantiene la capacità di eliminare le cellule tumorali a lungo termine, anche dopo la fine della terapia.

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