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Consenso informato, con l'obbligo vaccinale lo Stato indennizza

Sanità pubblica Redazione DottNet | 06/01/2022 19:23

Costa: "Con gli ultimi provvedimenti presi dal governo ancora una volta abbiamo cercato di anticipare e di provare a gestire questa situazione delicata"

"Sul tema del consenso informato, al di là delle modifiche e delle scelte che valuteremo nei prossimi giorni, già oggi in presenza di una vaccinazione di massa a tutela della salute pubblica lo Stato interviene e indennizza qualora ci siano dei danni ai cittadini". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Cosa, sottolineando che "c'è una sentenza della Corte Costituzionale che afferma questo".

Parlando ai microfoni di Radio anch'io su Rai Radio 1, Costa ha specificato che con gli ultimi provvedimenti presi dal governo "ancora una volta abbiamo cercato di anticipare e di provare a gestire questa situazione delicata. L'obbligo vaccinale per gli over 50, in realtà, scatta da quando il decreto viene pubblicato, prima quindi del 15 febbraio". L'obbligatorietà decisa dall'esecutivo, ha continuato, "riguarderà 2,5 milioni di concittadini: una platea molto importante che, dal punto di vista dei dati scientifici, rischia di più dal contagio del Covid. Quindi, riteniamo che sia un provvedimento in grado di dare una risposta importante in questa fase delicata".

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Si ricorda che è previsto l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini, anche per gli stranieri che sono residenti in Italia, che hanno dai 50 anni in su. Palazzo Chigi ha chiarito che l’obbligo decorre subito e se non ci si vaccina entro il 1° febbraio scatta la sanzione . I lavoratori con un’età superiore ai 50 anni sono tenuti a immunizzarsi e devono avere il green pass rafforzato — che viene rilasciato sia ai vaccinati sia ai guariti — dal 15 febbraio. La data è stata stabilita partendo dal presupposto che devono trascorrere 15 giorni dal momento in cui è stata somministrata la prima dose. Il governo ha introdotto l’obbligo vaccinale per il personale universitario, una misura che si aggiunge a quella che era già stata prevista ed è già in vigore per il personale scolastico, per gli operatori sanitari, per gli uomini delle forze dell’ordine e per i lavoratori esterni che entrano nelle residenze per anziani.

In questo momento, in cui i contagi sono in forte aumento, per il sottosegretario la priorità è "contenere al massimo la pressione sui nostri ospedali: i cinque milioni di cittadini ancora non vaccinati sono quelli che rischiano di più di andare a occupare gli ospedali e siamo in presenza di una crescita degli ospedalizzati che dobbiamo assolutamente tenere sotto controllo"

 Per quanto riguarda la scuola e le misure di quarantena decise dal Cdm, Costa ha spiegato che "cercano di garantire il più possibile la didattica in presenza e quindi credo che sia giusto, di fronte a ragazzi che si sono vaccinati, che a loro sia garantita in maniera più forte la didattica in presenza. Tra l'altro nella fascia 12-19 anni sono già il 75% i ragazzi vaccinati e credo sia giusto garantire il più possibile la didattica in presenza a questa platea importante. Quanto ai più piccoli tra 5 e 11 anni la vaccinazione è iniziata da poco e siamo ancora al 10% ma confidiamo che anche in questa fascia si arrivi a un buon risultato".

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