Gli antagonisti del cotrasportatore sodio-glucosio 2 (SGLT2) agiscono a livello del tubulo renale
I nuovi farmaci per la cura del diabete di tipo 2, gli antagonisti del cotrasportatore sodio-glucosio 2 (SGLT2), agiscono a livello del tubulo renale riducendo il riassorbimento di glucosio e sodio con una conseguente aumentata escrezione di zucchero con le urine. Già dopo i primi trial clinici è stato verificato che l'efficacia andava oltre il controllo metabolico, verosimilmente grazie ad un effetto diretto a livello cardiovascolare. E' quanto emerge da uno studio condotto dai gruppi di lavoro delle università romane Tor Vergata e Cattolica, guidati da Manfredi Tesauro, endocrinologo, professore di Medicina Interna e da Carmine Cardillo, professore di Medicina Interna. La ricerca ha dimostrato il meccanismo di azione con cui il canaglifozin agisce a livello vascolare su arterie estratte dal tessuto adiposo viscerale di soggetti obesi. Questa nuova classe di farmaci antidiabetici ha effetti importanti non solo sul controllo metabolico, sul peso corporeo e sulla pressione arteriosa, ma determina anche una significativa riduzione degli eventi cardiovascolari e della relativa mortalità nei soggetti trattati rispetto al placebo.
“La lotta al fenomeno delle carenze passa anche attraverso il riconoscimento delle necessità di rendere economicamente sostenibili molti farmaci essenziali. Siamo al lavoro su questo aspetto”
La riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza
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Prima tranche per la riforma che riguarda milioni di malati
Lettera aperta per richiamare l’attenzione della politica verso l’emergenza del diabete come priorità nel quadro dei sistemi sanitari
Sid: "Serve limitare l'uso di cibi ultra-processati e guardare le etichette, la politica indichi regole più stringenti"
Firmato e inviato alle principali Istituzioni del Paese un documento con cui si chiede di potenziare la rete diabetologica, di garantire l’equo accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, di investire in prevenzione e diagnosi precoce, di svi
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Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione
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