Anche l'Italia nella ricerca. Inizia l'iter per l'approvazione.
Una nuova molecola, il vorasidenib, è in grado di rallentare la crescita tumorale dei gliomi, tumori cerebrali di basso grado e a crescita lenta. Lo ha dimostrato uno studio internazionale, che ha visto la partecipazione della neuro-oncologia universitaria dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, attualmente diretta dalla professoressa Roberta Rudà. I risultati dello studio Indigo, una sperimentazione di fase tre, l'ultima prima dell'approvazione ufficiale di nuovo farmaco, che ha reclutato 331 pazienti da dieci Paesi, e che potrebbe rivoluzioare la pratica clinica, sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine e presentati in anteprima nei giorni scorsi in sessione plenaria all'American Society of Clinical Oncology (Asco) a Chicago.
Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali
Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni
Uno studio sul cancro alla prostata, l'altro sui dna circolari
“La lotta al fenomeno delle carenze passa anche attraverso il riconoscimento delle necessità di rendere economicamente sostenibili molti farmaci essenziali. Siamo al lavoro su questo aspetto”
La riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza
Allo studio nuovi sistemi di nanoparticelle per contrastare lo sviluppo di biofilm microbici responsabili di gravi infezioni
Prima tranche per la riforma che riguarda milioni di malati
Il trattamento con ofatumumab fino a sei anni continua a essere ben tollerato con risultati di sicurezza coerenti, a sostegno del profilo beneficio-rischio favorevole di ofatumumab nella SMR
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La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve
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Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione
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